LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Adielle
Da due lire

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Stavamo a guardarci negli occhi

confezionando prismi marchiati a fuoco

sonnambulismi da buffoni ai rintocchi della chiesa

e la fanfara del dileggio conta poco

contaminando il vino nei bicchieri con annate di malavoglia

portate fuori condotta da strali senza resa

alle luci del mattino che per prime

abbattono a spallate la sua soglia

 

cantando le canzoni che fan più roca la gola

abbiamo perduto i minuti e anche le ore

a reperire immagini succulente

per non far morir la voglia

su una vela che non si gonfia e vola 

la sua ancella spaziale che non mente

e dice sempre a chi la prende

la sua strofa per le rime

 

e quindi abbiamo fatto l'amore sulle scale

prendendo in giro tutto il resto

che non fosse un campanile

che rintocca il bisogno di consumare quell'amplesso

ai quattro venti trasaliti dal freddo

di questo immenso cimitero chiamato addio

ma è un addio che non vale

perchè mai ci lasceremo per davvero

saccheggiare da questi tempi infranti

 

staremo attenti a non portare fiori finti sulle tombe

e le nostre sponde non disubbidiranno ai mari

che le consegnano ai naviganti d'occidente

come fossero guance d'accarezzare

ma di notte il giorno è sempre un po' più scuro

e la morsa stringe anche i salari

 

ma ho avuto momenti di gloria

in cui ho bevuto birre da sette euro la bottiglia

toccato seni alla vaniglia

camminato sulle acque senza essere Cristo

bruciato la mia croce tra i rosari

predetto il futuro a mio padre

regalato la sottana di mia madre 

alla meretrice che ancora non mi partorisce

perchè ha altre cose da fare

e il suo turno di riposo ancora non finisce

 

un bacio dato in contumacia per la gioia del pretesto

che non essere presenti a sè stessi

sia una cosa da cui ricominciare

ci ha consentito di essere tristi più di quanto

non fosse lecito pensare data la nostra fede

nel comunismo biforcuto della trebbia 

 

questa rabbia bastarda è una lupa senza prede

da riportare a casa per cena 

evitando le lame delle trappole

e i cuccioli ventre gonfio muoiono di fame

sulla mia tempia sinistra pulsa forte una vena

esco volentieri di scena

prima che venga il mio turno di dire cos'è la verità

 

se tutto mi uscisse se aprissi del tutto i cancelli

i pensieri impugnerebbero rastrelli

per raccogliere foglie e sterpi per il rogo

nel giardino di qualcuno

scusate se mi sfogo ma quando mi sfogo

non ho voglia di chiedere scusa a nessuno

nemmeno a te che mi sei vicino

e hai fatto del tuo abbraccio una vigna

in cui essere entrambi trattori

che il vino più è buono e più non ha pietà

 

proprio come te

 

c'è che dice che son morto malato

e comunque non torno normale

senza nulla volere in cambio

gli regalo una bestemmia per Natale.

 

 Adielle - 29/12/2013 13:10:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Cristina, sono particolarmente contento che tu l’abbia definita ballata, quando l’ho scritta stavo ascoltando forsennatamente "l’avvelenata" di Guccini ho fuso le cuffie!

  Cristina Bizzarri - 29/12/2013 09:49:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Una ballata che sa di farsa medievale, un canto d’amore mai sanato. Che bella. Quanti commenti ...

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.